E’ questa la mia ultima rosa? Chiese la siepe, stanca. E’ l’ultima – rispose l’Autunno – ma di molti petali si compone, e uno ad uno il vento li porterà via. E come farà? Cosa accadrà loro? Ad ogni soffio una manciata andrà verso il mondo, qualcuno cadrà prima di vedere il tramonto, un altro… Continua a leggere

ieròs

Dioniso, figlio di Zeus, una volta morì e conobbe la pazzia. Lo chiamarono il dio ebbro per nascondere agli uomini e agli dei, che non conoscevano la morte, l’orrore dietro le pupille. Anche Cristo una volta morì. Anch’egli figlio di profezie, adombrò il padre, che, come ultima vendetta, gli regalò la follia che fu di… Continua a leggere ieròs

Convivenza

Tutte le mattine, quando apro la finestra per far entrare il giorno in casa, un grosso piccione si addormenta sugli scuri spalancati. Io adesso non so bene come dire, perché è difficile distinguere un piccione da un altro piccione, quindi, non so come dire, ma tant’è che io son sicura che sempre del medesimo volatile… Continua a leggere Convivenza

La controra

Esiste un’ora, narrata fin dall’antichità, in cui la luce la fa da padrona: regina del mondo, in quella porzione di vita non un’ombra s’azzarda a contrastarla. Dicono che sia un’ora funesta, in cui non stia bene uscire e manco pregare, perché pure i santi si sentono strani quando le ombre spariscono. Sui demoni che la… Continua a leggere La controra

[lavori in corso]

La controra Esiste un’ora, narrata fin dall’antichità, in cui la luce la fa da padrona: regina del mondo, in quella porzione di vita non un’ombra s’azzarda a contrastarla. Dicono che sia un’ora funesta, in cui non stia bene uscire e manco pregare, perché pure i santi si sentono strani quando le ombre spariscono. […] Anche… Continua a leggere [lavori in corso]

Cruccio numero dieci

Non gli era mai andata troppo a genio l’idea di rimanere per sempre un essere umano. Non gli piacevano tutti quegli obblighi inutili, dover lavorare su tutti, ma in generale tutte le responsabilità di una vita socialmente accettabile lo annoiavano terribilmente e non ne riusciva a capire l’utilità. Il vecchio del paese, stanco di sentirlo… Continua a leggere Cruccio numero dieci

Cruccio numero nove

B. era riuscito a diventare una farfalla, dopo anni e anni di tentativi maldestri. C’era riuscito un giorno quasi senza che se ne rendesse conto: si era appisolato sul divano e un ragno annoiato aveva deciso di rivestirlo completamente con la sua ragnatela. In un primo momento la cosa lo aveva lasciato interdetto, ma quando,… Continua a leggere Cruccio numero nove

Cruccio numero otto

Fantasticando sul suo futuro con Lara, graziosa commessa che tentava da tempo di avvicinare, P. aveva capito che tutto sommato non era poi così sicuro di voler condividere la sua futura villa in campagna con quella giovane ragazza. Aveva notato che a differenza dei primi tempi, quando le sue visioni erano allegre e spensierate, era… Continua a leggere Cruccio numero otto

Cruccio numero sette

Fin da bambino R. era mosso da una fantasia fuori del normale, tanto che, a differenza dei suoi coetanei che, quando richiamati al dovere, smettevano i loro giochi, portava persino a tavola i suoi amici immaginari, mettendo in grave imbarazzo tutta la famiglia, soprattutto perché si trattava sempre di mostri dall’appetito singolare e smisurato. I… Continua a leggere Cruccio numero sette

Cruccio numero sei

T. non si rassegnava all’idea di dover morire e ogni giorno, con tono serio e deciso, diceva a conoscenti e amici che lui alla Morte le avrebbe cantate e che se ancora non lo aveva fatto era perché non ne voleva sapere di farla finita, condizione unica ma necessaria al suo proposito.  Ritrovandosi una notte… Continua a leggere Cruccio numero sei

Cruccio numero cinque 

La Morte lo chiamava tutti i giorni perché voleva imparare a giocare a scacchi, giacché le avevano detto che in genere, quando si muore, si ha una seconda possibilità, giocando, appunto, una partita. La sua ignoranza delle regole la metteva in un imbarazzante svantaggio, e per questo aveva cercato chi potesse darle qualche lezione in… Continua a leggere Cruccio numero cinque 

Cruccio numero tre

Obiettivo dopo obiettivo, il signor M. aveva percorso la strada della sua vita a grandi falcate, procedendo spedito verso l’agognata pensione. Aveva concluso brillantemente gli studi, il lavoro lo aveva trovato senza particolari sforzi, aveva messo su una bella e solida famiglia, lasciando in eredità al suo unico figlio, oltre a una cospicua somma di… Continua a leggere Cruccio numero tre

Cruccio numero quattro 

Divenuto, per una sfida con un amico che non lo riteneva capace, esperto dell’arte onirica e in particolare specializzatosi nella facoltà di governare i suoi propri sogni come la sua propria reale esistenza, I. aveva stabilito un segnale per ricordare in quale universo stesse vivendo, perché teneva particolarmente all’ordine delle cose. Sfortuna volle che I.,… Continua a leggere Cruccio numero quattro 

Cruccio numero due

A. era da sempre infastidito dal non potersi specchiare senza che la sua immagine risultasse falsata dall’immobilità che necessariamente l’atto dello specchiarsi richiedeva. Aveva provato diverse tecniche, mettendo in campo specchi in quantità e di diverse grandezze, ma ancora non era soddisfatto del risultato, vedendo che sempre, anche camminando, la sua posa perdeva di naturalezza.… Continua a leggere Cruccio numero due

Cruccio numero uno

G., giovane di nessuna particolare speranza, si era svegliato quella mattina nella fastidiosa condizione d’esser morto senza essere riuscito a cambiarsi d’abito. Non era tanto il pigiama a crucciarlo, quanto le mutande che, contrariamente a quanto gli raccomandava sempre sua madre, non aveva trovato necessario indossarne di pulite. Aveva passato l’ultimo periodo della sua vita… Continua a leggere Cruccio numero uno

Cadillac numero 17

Originally posted on Cadillac [Archivio]:
EDITORIALE Benvenuti su Cadillac 17, numero interamente composto da autori uomini, così come il 18 sarà composto da scrittrici e illustratrici. Perché? Non c’è un perché. I due numeri sarebbero dovuti uscire contemporaneamente, sarebbe stata una doppia uscita concept, e come tutti i concept fine a se stessa, ma non…

Le donne di Messina, Elio Vittorini

[…] Era un cerro, ch’è della famiglia delle querce, albero di legno duro. Solo nel villaggio, a un’estremità di esso, e il solo di chilometri e chilometri intorno, era più fiero, a vederlo, e come più sacro, dell’ingresso romanico al buio della chiesa sua vicina; come più di quella impregnato d speranze, voti, disegni umani… Continua a leggere Le donne di Messina, Elio Vittorini

Luigi Caraffa, una tragedia semiseria

“Dio li accocchia e poi li scocchia”, quella santa di mia madre aveva proprio ragione, e io a Dio ho voluto dare una mano: lui mi ha accocchiato e io mi sono scocchiato! E uno fa presto a parlare, “povera donna” di qua, “povera donna” di là… E io? Che dovrei dire io? Ma voi… Continua a leggere Luigi Caraffa, una tragedia semiseria

Il macellaio

Era arrivato nel mio paese un nuovo macellaio. Quello di prima era morto per un infarto e siamo stati costretti, per qualche tempo, a comprare la carne nel paese vicino. Poi, dal nulla, arrivò lui. Era l’ultimo giorno di scuola e stavo tornando a casa in bicicletta, quando lo vidi arrivare seguito da tre grossi… Continua a leggere Il macellaio