[lavori in corso]

La controra

Esiste un’ora, narrata fin dall’antichità, in cui la luce la fa da padrona: regina del mondo, in quella porzione di vita non un’ombra s’azzarda a contrastarla.
Dicono che sia un’ora funesta, in cui non stia bene uscire e manco pregare, perché pure i santi si sentono strani quando le ombre spariscono.
[…] Anche a non essere superstiziosi come certi zoticoni di provincia, bisognerà comunque ammettere che il fenomeno sia quanto meno strano: tra le prime cose che apprendiamo, prim’ancora di imparare a camminare, c’è il fatto inconfutabile che ogni corpo proietta la sua ombra e con essa si muove nel mondo. È per questa ragione che da sempre la controra ci appare così nefasta, perché contraddice quanto la natura e il buonsenso comandano.

Un pensiero riguardo “[lavori in corso]

  1. Ho considerato sempre la “controra” un concetto molto meridionale, legato anche al clima caldo dell’estate: uscire con la “controra” significa soffrire sotto al sole concludendo ben poco e arrivando cotti alle ore “buone” del pomeriggio. E’ anche la tua esperienza?

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